Rischi e patologie

In considerazione della sempre più precoce età di utilizzo dei social è necessario non sottovalutare i potenziali rischi. Ciò che si scrive e le immagini che si pubblicano sui social network hanno quasi sempre un impatto a breve ed a lungo termine sulla vita reale quotidiana e nei rapporti con le persone con le quali si interagisce ogni giorno.

Bisogna tenere presente che ogni volta che si inseriscono i nostri dati personali su un sito su un social network se ne perde il controllo, spesso si concede automaticamente al fornitore del servizio la licenza di utilizzare il materiale che si inserisce foto, chat, opinioni.

Ogni volta che si utilizza una carta di credito/debito, che si inserisce una password per accedere a determinati servizi, che si utilizza una carta fedeltà o una tessera di sconto messa a disposizione dalle grandi catene commerciali, che si fa un acquisto online o una ricerca tramite un qualsiasi browser, si compie inevitabilmente una piccola cessione di sovranità.

Stessa cosa avviene quando si installano sul nostro smartphone o sul nostro tablet delle app, i programmi di queste applicazioni a volte possono richiedere l'accesso alla nostra rubrica, alle nostre foto o contenuti multimediali che nulla hanno a che vedere con la funzionalità della APP stessa.

Inoltre, ciò che si inserisce può essere copiato e registrato dagli altri utenti del social e non sempre per fini leciti.

Tutto ciò che si scrive e posta, poi, contribuisce a rivelare a terzi chi siamo, cosa facciamo, le nostre abitudini, le nostre condizioni di salute, il nostro tenore di vita, i nostri interessi, le nostre opinioni politiche, religiose, il nostro orientamento sessuale: insomma, tutte informazioni che consentono di creare un nostro profilo che servirà alle aziende commerciali per un marketing più mirato (basta cliccare un "mi piace" su una pagina di un social o su un commento per essere analizzati e etichettati).

Ogni volta che condividiamo qualcosa, dobbiamo pensare a chi potrà leggere (datore di lavoro o potenziale datore di lavoro, insegnante dei nostri figli, vicino di casa, conoscente) e dobbiamo valutarne l'opportunità chiedendoci, anche, se ciò che pubblichiamo ci potrà piacere tra qualche anno.

È notizia recente, a tal proposito, l'obbligo per i richiedenti un visto per entrare negli Stati Uniti a fornire i dettagli dei profili social utilizzati in modo da permettere i controlli da parte delle Autorità.il tuo testo...

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